Educazione: Marangi (Cattolica), “media education aiuti a interpretare la realtà e stimolare nuove competenze”

“La penetrazione del mondo digitale è in continua e velocissima evoluzione”. Lo ha detto Michele Marangi, docente di Didattica e tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Cattolica di Milano e membro del Centro di Ricerca sull’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia, durante la sessione odierna su nativi e cittadini digitali del corso interdisciplinare “Apprendere nel tempo della rete. Percorsi per ‘imparare’ il futuro”, che si conclude oggi alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium di Roma. “L’immediatezza nel passaggio d’informazioni è impressionante. D’altro canto, il capitalismo digitale rende dipendenti dalle tecnologie”. La riflessione di Marangi si è snodata intorno ad alcuni concetti-chiave e ha utilizzato l’interpretazione critica di alcuni video spot. I codici “hanno molteplici significati e possono avere a che fare anche con la codifica simbolica e sociale”. Lo spot di un neonato che in sala parto sa già usare lo smartphone e fa selfie e dirette social dice che una comunicazione efficace deve divertire e fa riflettere sulla velocità con cui si evolvono i linguaggi (il video, del 2014, oggi è considerato “vecchio”). Una media education adeguata deve andare in profondità, oltre la prima apparenza di un messaggio. “Gli insegnanti possono sfruttare positivamente strumenti e competenze mediali dei ragazzi – ha concluso Marangi – così da stimolarne competenze estetiche, culturali, psicologiche”.

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