Diplomazia: card. Parolin, oggi serve “equilibrio” per “sviluppo solidale e pienamente umano”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Il valore dell’equilibrio, caratteristica per eccellenza dell’attività diplomatica, “dovrebbe governare anche gli attuali contesti internazionali”. Ne è convinto il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, intervenuto oggi al convegno promosso a Roma dall’associazione Carità politica su “Diplomazia dei valori e sviluppo”. “Del valore dell’equilibrio c’è bisogno ancora oggi”, ha proseguito il cardinale, “in funzione di una coesistenza pacifica, del rispetto delle persone e dei diritti, a favore di uno sviluppo solidale e pienamente umano, come amava ripetere Paolo VI”. “La diplomazia non esiste né opera per mantenere lo status quo o per mantenere il potere”, ha ammonito Parolin: “Le è affidato il compito di elaborare idee originali e strategie innovative, perché con ardore creativo si cerchino soluzioni nuove e sostenibili”. Nell’ottica di Papa Francesco, ha fatto notare il cardinale, la diplomazia “è uno strumento privilegiato per superare idee politiche contrapposte, diverse concezioni religiose o ideologie differenti, in un momento un cui si rischia di essere rassegnati di fronte ai conflitti, all’uso delle armi, alla violenza all’interno degli Stati”. Diplomazia, dunque, come “solidale alternativa alle armi, alla violenza e al terrore, come veicolo di dialogo e di riconciliazione, che prende il posto dell’idea del nemico e del rifiuto dell’altro”. Nel corso dell’incontro di oggi, è stata anche presentata la raccolta degli articoli dell’Osservatore Romano sull’associazione “Carità politica”, dal 1992 al 2017.

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