Cavalieri del Santo Sepolcro: O’ Brien (Gran maestro), obiettivo Consulta “discutere ruolo dei 64 luogotenenti in 40 Paesi”. Visconti di Modrone, “i progetti in Terra Santa a favore di insegnamento e formazione”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Discutere il ruolo dei 64 luogotenenti che in 40 Paesi sono responsabili di coordinare le attività dei loro membri”. Sarà questo, ha spiegato il card. Edwin O’ Brien, gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, l’obiettivo principale della prossima Consulta dell’istituzione pontificia, che si svolgerà a Roma dal 13 novembre e culminerà con l’udienza dal Papa, il 16 novembre. “I nostri 30mila membri sono attivi in Europa, nel Pacifico, in Sud Africa e nelle Americhe”, ha reso noto il cardinale, in conferenza stampa, specificando che “ogni luogotenente lavora a stretto contatto con il gran priore nella gerarchia locale”. “La Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme rappresenta il principale organo consultivo dell’Ordine e deve essere convocata almeno una volta ogni cinque anni”, ha ricordato l’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone, da un anno e mezzo governatore generale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme: “Sotto la presidenza del cardinale gran maestro, vi prendono parte tutte le massime cariche dell’Ordine, il Gran Magistero, i luogotenenti e i delegati magistrali, un rappresentante della Segreteria di Stato e un rappresentante della Congregazione per le Chiese orientali”. Nell’ultimo ventennio, la Consulta si è incentrata sull’approfondimento di un tema specifico che quest’anno riguarderà “Il ruolo del luogotenente nella missione dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme” e per il quale è stato redatto un Instrumentum Laboris sotto la supervisione del luogotenente generale, Agostino Borromeo. Dei 30mila membri, ha specificato Visconti di Modrone, 17mila sono cavalieri, 9mila sono dame e 4mila ecclesiastici. Per quanto riguarda, in particolare, i progetti finanziati in Palestina, Giordania e Israele, dove l’Ordine è “il braccio operativo” della Santa Sede, “si è scelto di privilegiare le attività a sostegno dell’insegnamento e la formazione delle giovani generazioni, in asili, scuole, università cattoliche, per migliorare la qualità dell’insegnamento e fornire un fondamentale contributo alla pacificazione della regione, attraverso il superamento della violenta confrontazione che ha martoriato la convivenza”. In Palestina, Israele e Giordania sono state realizzate in totale 25 scuole, “che accolgono indistintamente cristiani e musulmani”, ha precisato il governatore generale, tramite progetti specifici a favore del Patriarcato Latino ma anche di altre istituzioni, come la Chiesa melchita o maronita.

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