Salute e disabilità: mons. Lagnese (Ischia), “vicino a utenti e dipendenti del Dhc e di Villa Mercede”

foto SIR/Marco Calvarese

“Il vescovo di Ischia, mons. Pietro Lagnese, esprime piena solidarietà a tutti gli utenti del Dhc nonché ai dipendenti della stessa struttura e auspica che i competenti organi in materia si adoperino per una favorevole risoluzione delle difficoltà che stanno causando notevoli disservizi”. Lo si legge in una nota della diocesi di Ischia. Il Dhc, ci spiega Isabella Marino, giornalista che fa parte dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale, “è una struttura privata convenzionata che eroga prestazioni e servizi di riabilitazione a disabili. C’è lo spauracchio che la struttura, l’unica sull’Isola verde a garantire questo tipo di servizio, possa chiudere a breve per problemi con la convenzione con l’Asl”. Secondo Marino, “se davvero la struttura dovesse chiudere, i disagi sarebbero forti soprattutto per i disabili gravi, ma anche, in generale, per tutti”. L’utenza del Dhc è di un centinaio di persone, tra adulti e bambini.
Parimenti, mons. Lagnese manifesta la sua “vicinanza” e il suo “sostegno” ai “dipendenti di Villa Mercede che non ricevono da diverso tempo il loro stipendio, giusta ricompensa per il loro amorevole lavoro in favore degli ospiti di tale struttura”. Villa Mercede è una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) con 29 posti residenziali e un centro diurno geriatrico e per malati di Alzheimer con 20 posti semiresidenziali. Si trova nel comune di Serrara Fontana. “La struttura – chiarisce Marino – è dell’Asl, che però ha appaltato i servizi ad una cooperativa che da sei mesi non paga i dipendenti. E non è la prima volta che capita, anche se mai per un periodo così lungo. Inoltre, nel tempo c’è stata una riduzione del personale e anche dei rifornimenti, mentre fino a qualche anno fa questa struttura era un fiore all’occhiello dell’Asl”.

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