Grande Guerra: mons. Perego (Ferrara), “inutile strage”. “Senza Europa pace a rischio. Difenderla da quattro pericoli che la minacciano”

Sono quattro i pericoli che ancora oggi minacciano la pace. A richiamarli è stato mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nel messaggio con il quale ha introdotto il concerto svoltosi ieri sera nella Basilica di S. Maria in Vado a Ferrara, in memoria delle vittime della Prima Guerra Mondiale. Dopo avere ricordato la definizione di Benedetto XV di “inutile strage”, Perego ha evocato il primo messaggio di Paolo VI per la Giornata della pace 1968 sottolineando “la necessità di difendere la pace nei confronti di quattro pericoli, che sempre la minacciano”. Anzitutto quello della “sopravvivenza degli egoismi nei rapporti tra le nazioni”: chiusure, interessi, nazionalismi “ritornano anche oggi e minacciano la pace; e senza Europa la pace è ancora più in pericolo”. Quindi “il pericolo delle violenze, a cui alcune popolazioni possono lasciarsi trascinare per la disperazione nel non vedere riconosciuto e rispettato il loro diritto alla vita e alla dignità umana”: la “rabbia dei poveri” di chi “ha perso tutto, i propri cari e i propri beni e non ha più speranza”. E ancora “il pericolo, oggi tremendamente cresciuto, del ricorso ai terribili armamenti sterminatori”; oggi ancora più grave con le armi di distruzione di massa, “come viene richiamato spesso nelle parole magisteriali di Papa Francesco”. Infine “il pericolo di credere che le controversie internazionali non siano risolvibili per le vie della ragione, cioè delle trattative fondate sul diritto, la giustizia, l’equità, ma solo per quelle delle forze deterrenti e micidiali”: il rischio “della mancanza di dialogo, di accordi internazionali” che “ha generato anche negli ultimi anni nuove guerre, instabilità, migrazioni di massa”. Di qui il forte invito di Perego a pregare con le parole di Paolo VI, 50 anni fa, “contro questi pericoli, nel ricordo per chi è morto, per chi è stato ucciso poiché la pace non è stata salvaguardata”.

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