Famiglia carismatica orionina: Roma, al via oggi il convegno internazionale dei formatori “per una Congregazione in uscita”

Si apre oggi presso Casa “Tra Noi”, a Roma, e durerà fino al 10 novembre il convegno internazionale dei formatori della Famiglia carismatica orionina che ha come titolo: “Dacci, o Signore il cuore di don Orione. Formazione: sostanza e non apparenza, per una Congregazione in uscita”. Oltre 50 i delegati in arrivo da tutto il mondo in rappresentanza dei Figli della Divina Provvidenza, delle Piccole Suore Missionarie della Carità, dell’Istituto Secolare Orionino, dell’Istituto Secolare Maria di Nazareth e del Movimento Laicale Orionino.
Previsti, tra gli altri, gli interventi di don Tarcisio Vieira, direttore generale dell’Opera Don Orione, madre Maria Mabel Spagnuolo, superiora generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità, padre Hans Zollner, preside dell’Istituto di psicologia (Pug), don Oreste Ferrari, vicario generale dell’Opera Don Orione e incaricato per la formazione, suor Maria Fisichella, consigliera generale incaricata alla formazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
“Un convegno quello che si apre oggi – spiega don Oreste Ferrari – per ribadire quando sia fondamentale porre al centro della vita come scopo principale il riscoprire il nostro essere creati da Dio, amati da Lui, redenti dal suo Figlio, chiamati ad essere famiglia assieme a tutti gli altri; non si avrà paura di accettare delle rinunce, dei sacrifici, pur di ottenere tale scopo”.
Rispetto ad altri convegni dello stesso genere, “quest’anno si è fatto la scelta di concentrare il lavoro in soli 5 giorni, ma si è allargato il gruppo dei presenti aprendo le porte anche alle nostre suore (che negli ultimi due convegni erano presenti come ospiti e in numeri ridotti), e a rappresentanti dei due istituti secolari e del movimento laicale orionino”, spiega don Oreste.
“È la famiglia – conclude Don Ferrari – che ci fa crescere e come famiglia vogliamo riflettere e prendere delle decisioni. Il lavoro che faremo non sarà quindi quello di riempirci la testa con nozioni e conferenze per poi tornare a casa ricchi di materiale da cercare di applicare, ma di riflettere assieme, fare già qui delle scelte concrete, piccole ma attuabili. Non sarà questo convegno a cambiare le sorti della nostra famiglia religiosa, ma speriamo che crei una consapevolezza che possiamo e dobbiamo fare qualcosa per il futuro della nostra famiglia, e ricevere delle direttive che ci indichino in che direzione camminare”.

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