Chiese orientali: card. Sandri, San Carlo Borromeo insegna a “non accontentarsi di una religiosità di apparenza”

La testimonianza offerta da san Carlo Borromeo è quella del “non accontentarsi di una religiosità di apparenza, la sua disponibilità a contemplare il Crocifisso ed abbracciarlo – specie portando il Santo Chiodo in processione tra gli appestati – ma sapendo anche assisterli di persona”: è quanto ha ricordato il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, che ieri a Roma, nella chiesa di santa Barbara, ha celebrato la messa votiva di san Carlo Borromeo, compatrono del titolo cardinalizio dei santi Biagio e Carlo ai Catinari. “La Croce che Carlo ha amato fino ai suoi ultimi respiri – ha detto il prefetto nella sua omelia – è in fondo la sintesi mirabile di quello che Gesù stesso ci ha offerto non con un discorso, ma con il suo salirvi per essere il sommo sacerdote ed insieme l’agnello immolato. Il braccio verticale dell’amore di Dio – consegnandosi a Lui “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito” – e il braccio orizzontale dell’amore del prossimo, spinto fino a perdonare persino i suoi accusatori e crocifissori, Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Con il cardinale hanno concelebrato diversi religiosi barnabiti.

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