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Asia Bibi: mons. Schick (Bamberga), “speranza per sviluppo dello stato di diritto. Leggi non possono invitare all’odio contro le minoranze”

“La Corte suprema ha dimostrato coraggio e non si è lasciata condizionare dalla tensione dell’opinione pubblica in Pakistan. Ciò dà speranza per l’ulteriore sviluppo dello stato di diritto”. Lo ha scritto in una dichiarazione il presidente della commissione Chiesa universale della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo di Bamberga Ludwig Schick, che ha usato parole di soddisfazione ad alcuni giorni dalla sentenza della Corte suprema del Pakistan che ha assolto Asia Bibi dall’accusa di blasfemia. La decisione “è di grande importanza per coloro che difendono il diritto alla libertà di religione e lavorano per le relazioni tra cristiani e musulmani” ha scritto il vescovo sul caso che “ha rischiato di causare danni difficilmente riparabili”. “Le chiese in Pakistan, sostenute dalla Chiesa cattolica, “difendono da anni l’abolizione o la fondamentale riorganizzazione delle attuali leggi sulla blasfemia del Paese”, perché “non può succedere che le leggi invitino all’odio contro le minoranze, autorizzino atti di vendetta privati e distruggano la pace religiosa”, ha scritto il vescovo. Il fatto che “le forze radicali stiano sfruttando in queste ore l’opportunità per provocare disordini nelle strade del Pakistan” dimostra “fino a che punto la società pakistana è ancora lontana dall’equilibrio interno”. “Spero e prego”, termina mons. Schick, che “l’intero Paese, e in particolare il piccolo gruppo di coraggiosi cristiani che vivono lì, sopravvivano incolumi a questa tempesta”.

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