Aids: Patrizi (Caritas Bolzano-Bressanone), “non ci si protegge con lo stigma, ma evitando i comportamenti a rischio”

“Non ci si protegge con lo stigma, ma evitando i comportamenti a rischio”. Lo afferma Pierpaolo Patrizi, psicologo e psicoterapeuta del servizio Iris della Caritas di Bolzano-Bressanone, alla vigilia della 30ª Giornata mondiale per la lotta all’Aids. “Il 1° dicembre serve per aiutarci a rendere tutte le persone un po’ più consapevoli e attente alla tematica dell’Aids che non è affatto risolta – afferma Patrizi -. Fare il test per l’Hiv aiuta a fare chiarezza e offre sicurezza a sé e alle persone che si amano di più, ma non basta. Dobbiamo rifiutare la paura e il pregiudizio, essere informati circa le modalità di trasmissione del virus e adottare comportamenti responsabili. Utilizzando un solo aggettivo, direi, avere un atteggiamento ‘sieroconsapevole’ nei confronti di questa malattia”.
Il numero delle infezioni, in Alto Adige, rimane più o meno costante ogni anno, con leggere oscillazioni. Nonostante la flessione importante registrata nell’ultimo anno, lavorare sulla prevenzione, per far sì che la gente non si infetti, è ancora necessario, soprattutto per le giovani generazioni che non sono state fatte oggetto di attenzione dalle grandi campagne di informazione promosse negli anni Novanta. Parimenti necessario e doveroso è però il prezioso e fondamentale lavoro di accoglienza e cura delle persone che hanno contratto l’Hiv o l’Aids. In questa direzione opera da sempre Caritas, con due servizi specifici: Casa Emmaus, la struttura per l’accoglienza di persone sieropositive e malate di Aids di Laives (Bolzano), e il gruppo Iris, basato principalmente sull’apporto dei volontari che seguono e assistono le persone colpite dal virus e danno loro il coraggio e il sostegno che a volte vengono a mancare da parte della famiglia o degli amici. Non specificatamente impegnato sul versante della cura delle persone sieropositive e malate di Aids, ma attivamente coinvolto nell’opera di prevenzione delle infezioni è anche il Binario 7, sevizio di assistenza a bassa soglia per persone affette da dipendenze da sostanze psicoattive illegali, che vivono in situazioni di disagio.

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