Teologia: card. Bassetti, “chiamata a formare coscienze e indicare presenze evangeliche”

foto SIR/Marco Calvarese

“Anche la teologia ha bisogno di un bagno di umiltà. È chiamata ad accompagnare questo processo storico che, per quanto difficile possa apparire, è sempre abitato dalla grazia di Cristo. Una corretta visione teologica non può evitare di formare coscienze e indicare presenze evangeliche”. Lo ha affermato il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nella prolusione all’inaugurazione del nuovo anno accademico della sezione di Fermo dell’Istituto Teologico Marchigiano. “Quando guardiamo al nostro tempo spesso sottolineiamo l’aspetto della crisi. C’è la crisi economica con le sue conseguenze che attanagliano molte famiglie. C’è la crisi del lavoro giovanile. C’è la crisi di valori. C’è la crisi della comunità cristiana, talvolta divisa o litigiosa. C’è la crisi della civiltà. E c’è anche la crisi dell’impegno politico dei cattolici – ha evidenziato il porporato -. Eppure dentro a crisi così complesse non dovremmo mai perdere la fiducia che a condurre la storia è il Signore Gesù”. Il cardinale ha segnalato che “facilmente ci rifugiamo nelle nostre piccole sicurezze, preferiamo la comodità delle poltrone. Siamo refrattari alle provocazioni dello Spirito Santo! Fino a quando ancora?”, si è chiesto. Guardando al “campo teologico e pastorale”, il presidente della Cei ha evidenziato che “abbiamo forse tirato i remi in barca e ci siamo accontentati di una teologia astratta, lontana dalla vita, formalmente ineccepibile ma che non smuove l’animo e che non spinge all’impegno”. “Quando è così la fede diviene insipida, perde la sua anima. Diventa accademia per i salotti buoni ma si sente subito che c’è aria poco respirabile”. E ancora: “In qualche caso, abbiamo perfino oscurato le finestre per evitare di guardare fuori e di sentire il grido dell’uomo sofferente che bussa al nostro cuore e chiede ospitalità”. Di qui l’invito a riconoscere che “ci ha pensato Papa Francesco ad aprire gli occhi e a scaldarci il cuore perché la fede camminasse le strade del nostro tempo e incrociasse i volti concreti delle persone”.

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