Cattolici e politica: card. Bassetti, “non negare né cavalcare i conflitti sociali esistenti”

foto SIR/Marco Calvarese

“Una teologia da camera iperbarica non incontra mai la carne della gente. Si rifugia nell’ideale astratto senza fare i conti con le possibili crescite e maturazioni della realtà. Si tratta, invece, di lasciarsi provocare dalla realtà così come si presenta, con le sue assurdità e fatiche, con le sue durezze e sofferenze”. Lo ha affermato stamani il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nella prolusione all’inaugurazione del nuovo anno accademico della sezione di Fermo dell’Istituto Teologico Marchigiano. Guardando ai “conflitti sociali esistenti”, il porporato ha affermato che “non si tratta di negarli ma neanche di cavalcarli”. “La politica che si abbassa a questo livello ha perso di vista la centralità della persona e la sua dignità”. Dal cardinale l’invito a “saper stare dentro le conflittualità lavorando per un loro superamento”. “È importante lasciarsi abitare dalle sofferenze e tener conto delle rispettive diversità. Tuttavia, le ragioni dell’incontro devono prevalere su quelle dello scontro – ha aggiunto il card. Bassetti -. C’è da chiedersi come mai oggi assistiamo a una recrudescenza del linguaggio razzista e della violenza senza riuscire a raccontare le migliaia di esperienze positive realizzate negli ambienti delle nostre parrocchie, delle cooperative sociali, delle diocesi e della Chiesa italiana”. Quindi, il presidente della Cei ha osservato che “le narrazioni violente sembrano dilagare e fanno notizia: portano le persone a schierarsi”. “Il conflitto sociale, invece, va abitato con il coraggio di chi si impegna a incontrare, ad ascoltare e a dirsi le differenze. Dall’incontro dei volti nasce il ‘di più’ dell’unità”.

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