Terra dei fuochi: mons. Di Donna (Acerra), “una Giornata diocesana per le vittime innocenti da inquinamento”

“La Giornata di preghiera e digiuno è in continuità con l’impegno delle Chiese campane intorno alla questione della custodia del Creato, che adesso riceve una maggiore recrudescenza in questi ultimi mesi per la nuova tendenza di bruciare i siti di stoccaggio ufficiali, non discariche abusive”: lo dichiara al Sir mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, in un servizio dedicato alla Giornata voluta, oggi, dai vescovi di Caserta, Acerra, Aversa e Nola, contro il degrado ambientale e, in particolare, i roghi dei siti di stoccaggio avvenuti dall’estate. “Di fronte a questi roghi tossici ci chiediamo come mai non c’è mai stato un sistema di sorveglianza, trattandosi per l’appunto di siti ufficiali, tenuti da aziende in regola, e ci è sembrato opportuno alzare la nostra voce anche per non far calare i riflettori sulla nostra situazione perché il rischio forte è la rassegnazione. Il nostro invito è a non lasciarsi mai andare”, spiega mons. Di Donna. “Spero che la Giornata – l’auspicio del vescovo – sia solo l’inizio di un cammino comune delle quattro diocesi. Noi quattro vescovi abbiamo già in programma incontri periodici per monitorare la situazione”. Per la Giornata di oggi, chiarisce mons. Di Donna, “abbiamo usato le armi che la Chiesa ha: la preghiera e il digiuno come fatto penitenziale. Sembrano armi deboli, ma sappiamo quanto possono la preghiera e il digiuno per convertire i cuori di questi sciagurati che insistono nell’inquinare la nostra terra. Da luglio scorso sono già cinque o sei i siti di stoccaggio incendiati con roghi che producono diossina”. La Giornata, aggiunge, “vuol essere anche un appello alle istituzioni perché facciano più in fretta. Speriamo che si riprendano anche le vecchie battaglie e si facciano le bonifiche, che rimangono ancora un miraggio. Poi bisogna riprendere in mano il registro dei tumori: qui si continua a morire. La Chiesa non agisce come un agente sociale in questo campo, ma perché ha compassione di chi soffre. Solo la settimana scorsa ho celebrato il funerale di Alessia, di 11 anni”. Mons. Di Donna anticipa anche che nella sua diocesi sta pensando “a un libro bianco per conservare la memoria di tutto ciò e di istituire una Giornata diocesana per le vittime innocenti dell’inquinamento ambientale. Non dimentichiamoci che non esiste una Terra dei fuochi, esistono le Terre dei fuochi”.

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