Decreto sicurezza: Terre des Hommes, “Mattarella non firmi un provvedimento che rischia di emarginare migliaia di giovani migranti”

Terre des Hommes in una nota diffusa poco fa “esprime forte preoccupazione per le conseguenze del Decreto sicurezza sui minori stranieri non accompagnati, una categoria di migranti particolarmente vulnerabile che viene gettata in un’inaccettabile incertezza sia giuridica che sociosanitaria dal combinato delle diverse disposizioni della nuova legge”. Presente in Sicilia da sette anni con il progetto ‘Faro’ di supporto psicologico e psicosociale ai minori stranieri non accompagnati, Terre des Hommes “si appella al presidente della Repubblica affinché non firmi il Decreto e si possa tornare a un confronto parlamentare che dia ancora una speranza di riscatto a migliaia di minori e giovani migranti, assicurare la piena protezione dei minori migranti ed eviti il rischio di emarginazione e disagio psicofisico, che può sfociare in tragedie o nell’allontanamento dal sistema d’accoglienza per finire nelle mani delle reti criminali”.
“La legge Zampa 47/17 – rileva Federica Giannotta, responsabile Progetti Italia di Terre des Hommes – aveva appena iniziato a favorire un’armonizzazione del sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati prevedendo misure atte a favorirne una pronta accoglienza in luoghi adatti all’età e necessità di questi ragazzi, un’assistenza e presa in carico giuridica nonché una cura sanitaria che oggi sono minate nel profondo”. “I provvedimenti del Decreto Salvini – aggiunge – vanno ad incidere fortemente in modo negativo sul delicato passaggio dei ragazzi alla maggiore età perché creano incertezza sulla loro condizione giuridica e provocano l’interruzione del già delicato percorso di integrazione sociale”.
Per Alessandra Ballerini, avvocato e consulente di Terre des Hommes per il progetto ‘Faro’, “la protezione umanitaria va assolutamente mantenuta, in quanto strumento di garanzia, legalità, integrazione”.
Secondo Terre des Hommes i “cambiamenti rispetto al passato” introdotti dal nuovo provvedimento “rischiano di produrre una ulteriore precarizzazione dei percorsi di inclusione nella società ospitante, aumentando il disorientamento e la percezione di non poter controllare le proprie traiettorie di vita, favorendo la marginalizzazione di un numero crescente di minori e giovani adulti”.

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