Russia-Ucraina: Ferrari (Ispi), “due popoli fratelli, sempre più lontani”

“Il problema grave, gravissimo, anzi vergognoso da entrambe le parti, è che due Paesi, due popoli, vicini, fratelli, si stiano allontanando sempre di più. Che le due dirigenze non riescano a trovare un modus vivendi soddisfacente per entrambe e che la comunità internazionale non si stia muovendo da anni”. È quanto sottolinea Aldo Ferrari, analista dell’Ispi e docente di storia della cultura russa presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, in un’intervista rilasciata al Sir a commento della tensione tra Ucraina e Russia, dopo l’incidente navale nello stretto di Kerč’, tra il Mar di Azov e il Mar Nero. È di queste ore la notizia che il Parlamento ucraino ha introdotto la legge marziale che dà poteri straordinari all’esercito. Il professore Ferrari parla di “un segnale essenzialmente politico”. “Il dato – non l’unico ma importante – che dobbiamo tenere presente è che tra pochi mesi in Ucraina si vota per le presidenziali”, spiega. “Elezioni che vedono l’attuale presidente impopolare” e “far, quindi, riferimento alla minaccia russa e alla difficoltà dei rapporti politici ed economici con il vicino, lo rafforza politicamente”. Stessa condizione di debolezza politica vissuta dal presidente Putin in seguito soprattutto alla “impopolare legge sulle pensioni”. “Diciamo quindi che entrambe le parti politiche purtroppo possono essere interessate a un intensificarsi del conflitto”, osserva l’esperto, “perché entrambe possono fare ricorso alla retorica patriottica che ha molta presa tanto in Ucraina quanto in Russia, per consolidare il loro peso politico nei rispettivi Paesi”.

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