“Diversi studi concordano sul fatto che molti posti di lavoro saranno cancellati dal cambiamento tecnologico e molti altri saranno creati dallo stesso cambiamento. Ad oggi però nessuno può dire con certezza se il saldo finale sarà positivo o negativo” ha esordito Patrizia Toia, nel suo ruolo di vice presidente della commissione parlamentare per l’industria, la ricerca e l’energia, intervenendo oggi alla conferenza “Plasmare il futuro del lavoro” che si sta svolgendo a Bruxelles. “Il nostro ruolo di legislatori è chiederci come possiamo governare il cambiamento” dal momento che “non è automatico che il rischio diventi opportunità”. Perché ciò avvenga “occorre mettere le persone in grado di cogliere le opportunità che si creeranno e non subire passivamente gli stravolgimenti”. Toia ha indicato come “via maestra” la “formazione e l’attenzione agli aspetti sociali del lavoro” in quanto è “sempre inserito in un contesto complesso di relazioni e non può essere ridotto a un salario”. Per esempio il telelavoro, ha citato Toia “è una novità positiva, ma bisogna fare attenzioni che non diventi una nuova segregazione, soprattutto per le donne”. Un altro compito dei legislatori è “difendere, valorizzare e promuovere le tante esperienze positive nate nel mondo dell’associazionismo cattolico” e in particolare “la capacità di creare senso sul mondo del lavoro”, perché questa resta una sfida anche del futuro. Dalla eurodeputata l’invito a “non rifiutare il cambiamento e giocare sulla difensiva”, ma ad “avere fiducia nell’innovazione collegandola alla responsabilità sociale della stessa”.