Comece: conferenza “Plasmare il futuro del lavoro”. Jahier (Cese), “il lavoro dovrebbe costituire una priorità chiave per l’Ue”

(Bruxelles) “Il futuro del lavoro non è ancora scolpito nella pietra: attraverso le nostre scelte e azioni oggi possiamo ancora – e dobbiamo – modellare il futuro di domani” e questa “dovrebbe costituire una priorità chiave per l’Ue”. A dare questa indicazione è stato oggi a Bruxelles Luca Jahier, presidente del Comitato economico e sociale europeo (Cese) che ha ospitato la conferenza “Plasmare il futuro del lavoro”, voluta dalla Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) e una serie di altre organizzazioni ecclesiali e religiose. La necessità è “un mondo del lavoro e un futuro sostenibili per tutti”, in consonanza con quanto previsto dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Per il Cese è importante il tema del lavoro per le sue ricadute “sui diritti, la sicurezza e la protezione sociali”. Occorre quindi vigilare affinché “i contratti di lavoro flessibili, promossi anche dalla rivoluzione digitale” non portino “alla crescita del lavoro nomade e alla rottura di quel tessuto sociale che si crea quando le persone sono fisicamente presenti nel stesso posto di lavoro”. Secondo Jahier servono “modi per garantire le transizioni tra i lavori”, investendo sulle persone cioè su “istruzione e apprendimento permanente”. Jahier ha inoltre spiegato la necessità di collocare la questione all’interno di un processo di “nuovo Rinascimento” per l’Europa, “una prospettiva olistica, che colleghi il lavoro ai cambiamenti ambientali, ai cambiamenti demografici, alla coesione sociale, alla scienza e alla rivoluzione digitale”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy