Pace: Mattarella, “si ottiene costruendola costantemente, bisogna diffondere una mentalità di pace”

(foto di Francesco Ammendola, ufficio stampa Presidenza della Repubblica)

“Dobbiamo preparare la pace, questa si ottiene costruendola costantemente. Questo è quello che si può e si deve fare. È possibile. Nel mondo vi sono tante guerre in tanti posti, vi sono atteggiamenti di ostilità fra Paesi e popoli: questo perché si è abituati a pensare in termini di guerra. Bisogna diffondere una mentalità di pace. E si fa preparando la pace, non preparando la guerra”. Lo ha affermato questo pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la sua visita all’Arsenale della pace, a Torino. Rispondendo alle domande di bambini, ragazzi, giovani e adulti, il Capo dello Stato ha parlato dell’“atrocità della guerra”. “La guerra è un’ingiustizia, una condizione disumana”. E, richiamando quanto raccontatogli dagli interlocutori, Mattarella ha invitato a stare vicino a chi ha subito la guerra per “aiutarlo a superare le ferite che la guerra ha inferto nei suoi affetti, nel suo cuore e anche nella sua mente”. “La guerra semina sempre distruzioni, fa morire persone, distrugge abitati ma lascia poi tracce pesanti sulla vita di ciascuno che è coinvolto nella guerra”, ha proseguito il presidente, soffermandosi sul fatto che “la guerra è irrazionale, non c’è una ragione, per quanto nei libri di storia ogni tanto si spieghino le ragioni della guerra, ma non sono mai sufficienti”. “La verità – ha ammesso – è che nel mondo degli adulti sorgono delle barriere che non sono soltanto fisiche, sono anche mentali. Nascono dall’avversione verso l’altro, dai pregiudizi, dall’ostilità preconcetta verso altre persone, altri popoli, altre etnie. È una cosa priva di senso ma avviene”. Per cui “credo che bisogna aiutare anche i grandi a capire l’irrazionalità di questo atteggiamento, bisogna abbattere queste barriere”. “Voi bambini – l’esortazione rivolta ai più giovani – dovete stare attenti, crescendo, a mantenere questa indignazione e questo stupore indignato nei confronti della guerra. Questo è possibile realizzarlo mantenendo rapporti di amicizia e di disponibilità reciproca ad aiutarsi nei momenti difficili. Anziché combattersi e cercare di dominare l’uno sull’altro, aiutarsi vicendevolmente è molto più non soltanto gradevole ma anche più conveniente. E voi ragazzi saprete farlo, ne sono convinto”. Il presidente ha ribadito che “si sta meglio crescendo insieme, sviluppandosi insieme anziché pensare a crescere prevalendo sugli altri”. Questo “è un criterio di scelta che va adottato contrastando un altro criterio che è quello del dominio sugli altri”. “Una scelta che – ha ammonito – in generale compete alle collettività”.

(foto di Francesco Ammendola, ufficio stampa Presidenza della Repubblica)

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