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Felicità “è pienezza dell’essere, libertà interiore, sintonia con il mondo esterno e la realtà interna”. Ne è convinto Daniele La Barbera, docente di psichiatria all’Università di Palermo, intervenuto al convegno nazionale “Chiesa italiana e salute mentale 2. Futuro e benessere della mente”, che si è aperto questa mattina alla Pontificia Università Lateranense. “Nella società postmoderna le promesse di felicità si moltiplicano esponenzialmente”, spiega, ma “vengono spesso disattese e contraddette o si trasformano in concreti motivi di infelicità individuale e sociale”. L’esperto invita a distinguere tra piaceri e gratificazioni e precisa che anche la genetica influenza i livelli medi di felicità di una persona. E benessere materiale non è sinonimo di felicità, anzi. Spesso tra le persone più benestanti si annida la depressione. Oggi “ci manca il tempo della festa, dell’attesa , del silenzio, del perdono. Questa colossale distruzione della nostra vita mentale rischia di farci naufragare. Per questo, conclude, occorre “coltivare i proprio oggetti interni – legami familiari e relazionali, appartenenza a gruppi e comunità, sentimento religioso – avere cura e proteggerli.