Don Peppe Diana: mons. Spinillo (Aversa), “non solo un prete anticamorra”

“Il sogno di un’umanità libera e consapevole nel partecipare allo sviluppo della vita del mondo è la meta comune per tutti coloro che riconoscono in don Peppe Diana un testimone nella ricerca della verità e un sacerdote che ha vissuto nella Chiesa e con la Chiesa la fedeltà alla carità di Dio e alla giustizia tra gli uomini”.  Lo scrive mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, nella lettera pastorale “Per amore sentinelle e profeti”, che il presule indirizza alla diocesi in occasione del XXV dell’uccisione di don Diana, il 19 marzo 1994, da parte della camorra. La lettera è stata presentata stamattina, presso la curia vescovile di Aversa. Secondo mons. Spinillo, “don Peppe Diana non può essere indicato solo come ‘un prete anticamorra’” né “si può ridurre la sua esperienza e la sua attività solo a questo tipo di impegno”, ma “è altrettanto vero che nessun prete, mai, nel suo più ampio impegno pastorale e nella sua vita spirituale, potrà passare accanto al male, che è anche la prepotenza e l’illegalità della camorra, e restare indifferente a quel peccato che soffoca l’anelito di vita delle creature di Dio Padre”. Di qui l’invito a “sviluppare un dialogo sempre più sincero e sereno perché, tutti insieme, possiamo camminare ed aiutare la nostra gente a crescere nella verità, a cogliere i molteplici aspetti della verità, a conoscere in maniera vera il sacerdote Don Peppe Diana ed il suo messaggio, che è stato un messaggio evangelico”: “Don Peppe Diana continua a chiamare tutti, sacerdoti e fedeli laici, associazioni di cittadini, politici e amministratori pubblici, ad essere profeti: profeti che amano il loro popolo, che sentono con passione l’appartenere al proprio popolo, che vivono come un mandato missionario il cercare ciò che fa vivere il nostro popolo e lo aiuta a camminare insieme”.

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