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È per il 5 dicembre prossimo l’appuntamento a Palazzo Chigi delle 33 associazioni del sistema economico torinese e piemontese con il Governo. Tema principale la realizzazione della linea Tav Torino-Lione, ma più in generale anche la questione delle infrastrutture per il nord ovest del Paese oltre alle politiche di sviluppo. La convocazione è arrivata nella giornata di ieri al coordinatore delle Associazioni – Corrado Alberto (presidente di Api Torino) -, ed è stata accolta oggi nel corso di una riunione con i rappresentanti del gruppo che raccoglie le sigle dell’industria, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura, dei lavoratori, della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte. Le sigle sono le stesse che hanno invitato gli associati alla partecipazione, il 30 novembre scorso, alla manifestazione “Sì Torino” che si è svolta nel centro del capoluogo piemontese.
In attesa dell’incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il vicepresidente, Luigi Di Maio, e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, le associazioni “ribadiscono la necessità di una discussione serena e obiettiva sulle infrastrutture del territorio, viste come uno degli elementi imprescindibili per uno sviluppo equilibrato di tutto il Paese in collegamento con il corridoio mediterraneo di cui la Torino Lione è parte fondamentale”.
Intanto, la nuova coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo, Iveta Radicova, ha spiegato che il blocco dei lavori della Torino-Lione sarebbe “il peggiore scenario che si possa immaginare”. La rappresentante dell’Ue, che ha visitato il cantiere Tav di Saint-Martin-La-Porte in territorio francese, ha spiegato anche che che la quota del finanziamento europeo per la tratta internazionale passerà dal 40% al 50%: l’Europa si farebbe carico così di 4,3 miliardi, mentre la spesa per l’Italia scenderebbe da 2,98 a 2,48 miliardi di euro.