Sardegna: Caritas regionale, in diminuzione il numero di chi chiede aiuto. Preoccupa la povertà educativa che colpisce i giovani

In Sardegna si è registrata una diminuzione del numero delle persone che si sono rivolte alle Caritas della Sardegna, in linea con quanto registrato a livello nazionale: nel 2017, infatti, in base ai dati dei Centri d’ascolto delle 10 Caritas sarde sono state 7.077 le persone ascoltate, con un ulteriore calo dell’8% rispetto al 2016. È uno dei dati che emergono dal “Report su povertà ed esclusione sociale” in Sardegna presentato questa mattina ad Olbia. Ai Centri di ascolto si sono rivolti soprattutto di italiani (69,6%), in diminuzione nel rapporto con gli stranieri rispetto agli anni precedenti; gli immigrati sono oltre 2.000, di nazionalità soprattutto marocchina, senegalese, romena e nigeriana; circa il 30% di essi si è rivolto ai Centri d’ascolto della Caritas di Cagliari. Complessivamente, le persone che si sono rivolte alla Caritas hanno un’età media di 45,8 anni; la classe dei quarantenni copre un quarto del totale. Gli uomini ascoltati sono in lieve maggioranza rispetto alle donne, mentre negli anni precedenti si registrava una preponderanza di queste ultime. Si tratta di persone per lo più coniugate, a conferma che la povertà è soprattutto familiare.
“Un altro dato significativo – sottolinea la Caritas sarda – è che chi possiede un titolo di studio superiore riesce a difendersi meglio dalla crisi”. Infatti, resta preponderante la quota di coloro che hanno un livello di studio basso o medio-basso (82,3%); peraltro, in questi 10 anni, è diminuita proporzionalmente la quota di coloro che hanno un titolo di studio più elevato (laurea, diploma universitario, licenza media superiore). “Ciò costituisce uno dei campanelli d’allarme che dimostra l’urgenza di contrastare con maggiore efficacia la dispersione scolastica e assumere con la dovuta attenzione l’emergenza di una vera e propria povertà educativa”. Il Report dedica proprio un focus a questo aspetto: delle 7.077 persone transitate nei Centri di ascolto delle Caritas sarde, i neet 15-29enni ascoltati nel 2017 sono 840 (pari all’11,9%), di cui 246 di cittadinanza italiana. Nello scorso anno, in Sardegna si è registrata l’incidenza più alta d’Italia di giovani che non hanno proseguito gli studi dopo la licenza media (pari al 21,2%; la media italiana è del 14%).
Tra gli interventi, quelli più significati riguardano soprattutto beni e servizi materiali e i sussidi economici. “In questi anni di crisi economica – rileva la Caritas – sono aumentati gli interventi di micro-credito e del Prestito della Speranza, che hanno visto la Sardegna ai primi posti in Italia: al 30 giugno 2017, risultavano erogati più di 11,7 milioni di euro, attraverso l’analisi di oltre 2.700 domande, nella misura di 7,4 milioni per il credito sociale e oltre 4,2 milioni per il prestito d’impresa”. Ma la Caritas ha offerto anche sostegno per le spese legate a problemi di salute (farmaci, visite specialistiche, ecc.) oltre a quelle per il pagamento delle utenze.

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