Povertà: rapporto Caritas Matera, ai 30 centri d’ascolto si rivolgono in maggioranza italiani tra i 30 e i 60 anni

È stato presentato oggi, nella sede della Caritas diocesana di Matera-Irsina, il Rapporto sulle povertà 2018. In un territorio di 13 comuni, con 145.300 abitanti e 55 parrocchie, i centri d’ascolto sono 30. La maggioranza di chi vi si rivolge ha tra i 30 e i 60 anni (503 ascolti, 71% del totale) e il 66% sono italiani. “La Basilicata è la regione con più poveri d’Italia, secondo l’Istat” si legge nel Rapporto, che unisce lettura quantitativa e interpretazione qualitativa in chiave culturale e sotto un orizzonte di positività. Se la maggioranza delle persone (60%) possiede solo la licenza media, “c’è una cultura media che prevale – riferisce al Sir Lucia Surano, responsabile dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e le risorse della Caritas di Matera –. Il processo storico di Matera, da vergogna nazionale a capitale della cultura, è segno di un riscatto: ci dice che ci sono donne, figli, padri che con determinazione restano sul territorio per dare vita a forme di riscatto sociale”. Sul fronte dei bisogni, la povertà è legata soprattutto a problemi occupazionali. “Dietro il dato sulla disoccupazione, si cela il lavoro sommerso, segno che al povero non viene riconosciuta dignità di lavoratore”, aggiunge Suriano: “Il dato positivo è che in un anno abbiamo raccolto 20 quintali di eccedenze alimentari, per un valore di 140mila euro, spesso con l’aiuto di persone seguite dalla Caritas. All’assessore regionale alle attività produttive, che partecipa oggi alla presentazione del Rapporto, chiediamo di fare rete per dare concretezza alle misure contro la povertà”.

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