Consiglio d’Europa: Battaini-Dragoni, lottare contro la violenza sulle donne. La situazione in Italia

(Strasburgo) Il tema della Convenzione di Istanbul, strumento scelto dal Consiglio d’Europa per contrastare la violenza, “è apparso sovente nei dibattiti”: è ancora Gabriella Battaini-Dragoni a evidenziare i punti salienti affrontati al Forum mondiale per la democrazia. “Nel campo della violenza, le quote rosa non portano a niente ed ecco perché ci siamo mossi per la protezione delle donne a partire da quella fisica, perché se non si esiste sul piano fisico non si può fare molto”. “Le quote fanno entrare le donne dove erano escluse”, ma il punto è “capire come proteggerle nella loro integrità fisica, psicologica o emotiva”. Una parentesi sull’Italia, Paese di origine di Battaini-Dragoni: “Nonostante abbia ratificato la convenzione di Istanbul, la violenza continua. Certo è finita l’impunità per i perpetratori e le donne hanno possibilità di essere protette ma la realtà non è cambiata”. L’unico cambiamento operato è la possibilità di portare alla luce tali violenze, anche grazie a una sensibilizzazione nel mondo femminile. Si tratta di problematiche che “richiedono tempo ma sono ineluttabili perché quando una donna ha capito queste cose e se ne appropria completamente, piano piano si riesce ad avere dei risultati. Bisogna dare tempo al tempo”, lavorare perché le norme che proteggono le donne “siano diffuse in altri Paesi europei, si monitori quanto accade e quanto migliori o peggiori la situazione nei Paesi che hanno ratificato la convenzione”.
C’è poi il tema dell’immagine della donna nei media e ancora il problema dell’accesso alla giustizia per le donne che pure “è un aspetto importante perché la donna maltrattata o ingiustamente trattata possa avere un accesso facilitato alla giustizia”. “Bisogna agire su diversi temi simultaneamente”.

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