Migranti: Conte (premier), “auspico che accordo con Tunisia sui rimpatri possa dare ulteriori frutti in termini di flessibilità”

Il premier Conte con il primo ministro della Repubblica tunisina, Youssef Chahed (Foto: Presidenza del Consiglio dei ministri)

Tra le “premure” e i “comuni interessi” che l’Italia condivide con la Tunisia ci sono certamente “la regolazione e il controllo dei flussi migratori, il contrasto dei traffici illeciti – tanto più se di esseri umani – e il contrasto i ogni forma di terrorismo”. “Il governo italiano apprezza molto la collaborazione col governo tunisino in materia di rimpatri, anzi auspica che l’accordo sui rimpatri possa dare ulteriori frutti in termini di flessibilità”. Lo ha affermato questo pomeriggio il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, incontrando i giornalisti a Tunisi nel corso della conferenza stampa congiunta che ha avuto con il primo ministro Youssef Chahed. “Ho ribadito – ha spiegato Conte – l’apprezzamento del governo italiano per gli sforzi delle autorità tunisine nel controllo dei flussi regolari, nella convinzione che questa cooperazione consentirà di diminuire ulteriormente i flussi dei migranti regolari in partenza dalla Tunisia”. Inoltre è stato confermato “il pieno appoggio del governo italiano al governo tunisino in particolare riguardo al rafforzamento del controllo delle frontiere marittime, di contrasto ai traffici illeciti e alla lotta alle cause più profonde della migrazione”. Riguardo ai rapporti tra i due Pesi, il premier italiano ha sottolineato “l’eccellente stato delle nostre relazioni e il partnerariato privilegiato tra l’Italia e la Tunisia”. Conte ha voluto “rimarcare come la Tunisia costituisca un esempio virtuoso di transizione politica di successo e il suo ruolo rimane assolutamente fondamentale per raccogliere e rispondere alle sfide contemporanee”. “La mia visita – ha aggiunto Conte – conferma il convinto sostegno che l’Italia rivolge a un Paese, la Runisia, a cui ci legano una storica amicizia e un avvenire strategico basati sul rispetto reciproco e sulla mutua comprensione ma anche su tradizioni condivise e in particolare su una comune identità mediterranea”. “Negli ultimi mesi – ha spiegato il premier – l’Italia risulta il primo esportatore nel mercato tunisino e operano qui circa 800 aziende italiane che danno lavoro a circa 60-62mila tunisini”. Dal presidente del Consiglio anche la sottolineatura circa i “programmi di cooperazione allo sviluppo, incentrati soprattutto sul sostegno alle piccole e medie imprese, al processo di decentralizzazione amministrativa, all’educazione”. E ha rimarcato “l’importanza dei progetti di conversione del debito, che costituiscono e si tramutano in altrettanti progetti specifici di cooperazione”.

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