Ebrei: card. Bassetti, amicizia con Chiesa è un fatto di popolo

“La coscienza del legame tra la Chiesa e gli ebrei è divenuta, per noi cattolici, un fatto di popolo, diffuso e radicato in profondità”. Lo ha sottolineato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, per il quale “oggi c’è un clima diverso da ieri, da quello degli anni Trenta”. Nel suo intervento al Convegno “Chiesa, fascismo ed ebrei: la svolta del 1938”, organizzato a ottant’anni dalle leggi razziste del fascismo dalla Società Dante Alighieri, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Università per Stranieri di Perugia, il presidente della Cei ha ricordato che questa amicizia “si fonda sulle grandi arcate della Dichiarazione conciliare, Nostra Aetate, che ricorda il profondo vincolo tra cristiani ed ebrei”. “Questo legame è qualcosa di intrinseco, di cui negli anni Trenta solo pochi ebbero coscienza, mentre sopravvivevano vecchi pregiudizi e gli ebrei erano considerati i ‘perfidi ebrei’”, ha spiegato il card. Bassetti evidenziando che “al di là del legame, c’è l’impegno contro ogni forma di antisemitismo”. Con “questi sentimenti”, riaffermati dal Concilio Vaticano II, “viviamo la nostra amicizia con gli ebrei e la nostra responsabilità civile”. “Con questo atteggiamento – ha concluso – siamo interessati a conoscere meglio la storia di quegli anni difficili, consapevoli del valore della memoria”.

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