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Usa: protesta delle vittime di abusi che chiedono ai vescovi di prendere misure radicali

(da Baltimora) Si sono date appuntamento all’esterno del Waterfront Marriot dove si sta tenendo l’Assemblea generale dei vescovi americani, le vittime di abuso da parte del clero per incoraggiare i prelati a prendere misure radicali contro questa piaga che afflige la Chiesa. C’è chi ha viaggiato anche da New York per sostenere la protesta e per chiedere le dimissioni in massa dei vescovi e sfila con spille o semplici cartelli con scritto: “Convertiti e dimettiti”. Anche i leader di BishopAccountability.org hanno organizzato una conferenza in cui i sopravvissuti agli abusi hanno contestato la richiesta del Vaticano di ritardare i voti su alcune proposte di riforma della policy sugli abusi riferita particolarmente ai vescovi e alle loro decisioni. “Non possono uscire da questa conferenza senza consegnare nulla”, ha dichiarato una donna, vittima di abusi in una diocesi del Wisconsin. A chi protesta non bastano le iniziative intraprese ad esempio dalla diocesi di Baltimora che dal 2002 continua ad aggiornare una lista pubblica con i nomi degli accusati. Non bastano le prese di posizione del vescovo Steven R. Biegler di Cheyenne in Wyoming che sta incoraggiando e sostenendo con grande sofferenza le indagini contro il suo predecessore imputato di parecchi abusi. Per tanti di loro serve agire subito. Un’altra manifestazione, intitolata “Silence Stops Now”, è stata organizzata in un tendone a ridosso dell’hotel. Tra gli intervenuti anche James Grein, una delle vittime abusate dall’arcivescovo Theodore McCarrick. Grein ha raccontato la sua storia di tormento iniziata quando aveva 11 anni e continuata per 18 anche dopo che McCarrick è stato consacrato vescovo. Grein ha deciso di venire allo scoperto per incoraggiare altre vittime a fare altrettanto, nell’attesa che per l’ex cardinale, ora residente in un monastero in Kansas, cominci il processo canonico. Un gruppo di sacerdoti, seminaristi e laici ha percorso 50 miglia a piedi per raggiungere il Santuario dell’Assunta a Baltimora, dopo due giorni di penitenza e preghiera. I pellegrini hanno consegnato un foglio con 5 tesi per incoraggiare il lavoro dei vescovi, invitandoli alla trasparenza, all’ascolto dei sopravvissuti e a una seria riforma. Durante la veglia, sono stati letti i nomi di alcune vittime sopravvissute e le iniziali di chi si è suicidato o è morto per overdose.

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