Giornata mondiale poveri: Caritas altoatesina, dare un futuro a bambini e giovani svantaggiati

Sono circa 30.000 i bambini e giovani con meno di 25 anni che, in base agli ultimi dati ufficiali, sono a rischio povertà in Alto Adige. “I bambini e i giovani costretti a crescere in uno stato di bisogno hanno fin dall’inizio una vita più difficile rispetto ai loro coetanei più fortunati. La povertà ha spesso ripercussioni sulla loro istruzione e formazione e di conseguenza rende meno certo il loro futuro, spingendoli nel tempo sempre più ai margini della nostra società”, spiega il direttore della Caritas Paolo Valente. Per queste ragioni la Caritas altoatesina ha deciso quest’anno di mettere al centro della sua campagna di aiuto “La povertà è più vicina di quanto pensi”, in occasione della Domenica della Carità, il bisogno dei bambini e dei giovani. La Domenica verrà celebrata il 18 novembre, per volere di Papa Francesco “Giornata mondiale dei poveri”. “La povertà dei bambini e dei giovani ha molti volti. Tutto inizia, spesso, dallo stato di bisogno dei genitori. Mancanza di lavoro, tante bocche da sfamare, ma anche conflitti familiari o eventi tragici e inaspettati, come una malattia improvvisa o la morte, possono cambiare completamente e repentinamente la vita delle famiglie e, di conseguenza, quella dei bambini”, racconta Valente.
“La povertà non solo limita le opportunità educative e formative dei più piccoli, ha anche conseguenze importanti sulla loro salute. I bambini, infatti, si ammalano più spesso e soffrono più frequentemente di nervosismo, disturbi del sonno, pressioni psicologiche, paura del futuro, solitudine e insicurezza. Ma l’aspetto sicuramente peggiore è che si rendono conto di essere diversi rispetto ai loro coetanei. Isolamento, auto-esclusione, problemi comportamentali oppure il consumo di droghe per evadere dalla realtà sono spesso le conseguenze del loro stato di bisogno”, dice Guido Osthoff, responsabile di area di diversi servizi della Caritas che si occupano dei problemi materiali e psichici di questi bambini e giovani e delle loro famiglie. A emarginare nella nostra società bambini e adolescenti sono anche le disabilità fisiche e mentali, che gli adolescenti vivono come un grande svantaggio sociale. “Una occupazione o il lavoro possono aiutare i ragazzi a costruire contatti sociali e a sentirsi parte della società. Solo in questo modo possono ritrovare autostima e fiducia in se stessi”, spiega Paula Tasser, da anni responsabile a Merano di diverse strutture e servizi che si impegnano per l’inclusione di persone diversamente abili (Integra, Mosaic e l’Assistenza domiciliare). Le Caritas parrocchiali si confrontano giornalmente con i complessi problemi che pongono bambini e adolescenti svantaggiati. “La povertà è un circolo vizioso difficilmente superabile se non viene fornito aiuto e sostegno”, afferma Brigitte Hofmann, responsabile del servizio Caritas&Comunità.

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