Libertà religiosa: Gingrich (amb. Usa presso S. Sede), “è un diritto umano fondamentale. Se protetta vengono tutelati meglio anche diritti donne”

“La libertà religiosa è un diritto umano fondamentale: il diritto di fede è il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Proteggere la libertà religiosa è fondamentale, per gli Usa si tratta di un pilastro dei diritti umani”. Esordisce così Callista Gingrich, ambasciatrice Usa presso la Santa Sede, nel saluto introduttivo al seminario interdisciplinare “Women, Faith and Culture” in corso alla Farnesina per iniziativa della International Foundation for Interreligious and Intercultural Education (Ifiie). Dopo gli onori di casa fatti da Enrico Granara, ministro plenipotenziario della Farnesina e supervisore della rete italiana del dialogo euromediterraneo, Gingrich richiama le celebrazioni, un mese fa, del 20° anniversario della firma della legge sulla libertà religiosa, “diventata in questi 20 anni una componente critica della politica americana anche se si impongono ancora tante sfide. Nel mondo milioni di persone continuano a subire violenze e persecuzione per le loro credenze religiose. Senza andare troppo lontano lo dimostra il recente attentato alla sinagoga di Pittsburgh”. “Tutti noi – governi, comunità di fede, società civile – dobbiamo collaborare per affrontare questa crisi”, esorta. Il Dipartimento di Stato Usa porta avanti uno specifico programma che valuta ogni anno la libertà religiosa in 200 Paesi. “Donne e ragazze sono particolarmente vulnerabili – avverte l’ambasciatrice -, ma gli abusi tollerati o addirittura perpetrati nei confronti delle donne in nome della religione in realtà profanano la religione stessa. Nulla può giustificarli”. “Quando i governi rispettano e proteggono la religione – conclude – anche i diritti delle donne sono tutelati e protetti e il loro empowerment viene incoraggiato”.

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