Salute mentale: Pezzi (pres. Consulta Regione Lazio), “cancellare decreto aberrante che riforma la residenzialità psichiatrica”

“Chiediamo la sospensiva dei contenuti del Decreto 468 del 7 novembre 2017 che riforma la residenzialità psichiatrica, e la riscrittura di contenuti nuovi”. A lanciare l’appello è Daniela Pezzi, presidente della Consulta per la salute mentale della Regione Lazio, che ha chiesto alla Giunta regionale e al presidente Zingaretti di “cancellare un decreto aberrante”, attualmente “dormiente per una sorta di accordo tra le aprti”, che mette di fatto a rischio i Gruppi appartamento in cui vivono persone con disagio mentale, cioè “le case famiglia e i 54 gruppi presenti a Roma così come tutti gli altri che a fatica sono stati aperti nel Lazio”.
Durante il Seminario sulla Salute mentale a 40 anni dalla Legge 180, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con Asl Roma4 e Regione Lazio, Pezzi ha ricordato che il Decreto, “che ha contenuti arretrati dal punto di vista scientifico, priva le persone affette da un disturbo psichico del loro diritto a vivere in autonomia condividendo la casa con persone che hanno una fragilità simile”. “Spero – ha scandito – che il Decreto sia cancellato e che la Regione Lazio faccia propria la delibera della Regione Emilia Romagna che ha normato la residenzialità psichiatrica e ha stabilito che se fino a 6 persone decidono di vivere insieme, anche con il supporto dell’assistenza domiciliare, posso farlo e non hanno bisogno di nessuna autorizzazione”.

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