Argentina: conclusa assemblea vescovi. Accettata graduale sostituzione contributi statali alla Chiesa con altre forme di sostentamento

“Quando guardiamo al Paese lo facciamo come pastori, non siamo un partito politico, né di governo né di opposizione”. Tuttavia, “come pastori abbiamo la responsabilità di guardare alla realtà e di predicare il Vangelo”. E siccome al centro del Vangelo ci sono i poveri, “è naturale che abbiamo, in questo momento della vita nazionale, una preoccupazione particolare per i tantissimi fratelli che non arrivano alla fine del mese, sono esclusi dal mercato del lavoro e per coloro che soffrono maggiormente”. Lo afferma, in un video della Commissione esecutiva, diffuso al termine dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale argentina (Cea), mons. Vicente Ojea, presidente della Cea e vescovo di San Isidro: “Noi vogliamo custodire e rafforzare la democrazia. La qualità della vita è legata alla salute delle istituzioni”. Ma pur difendendo l’autonomia del potere politico, non può non denunciare “il disagio sociale” che coinvolge i più poveri.
Nello stesso video l’arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Aurelio Poli, spiega che “per noi l’essenziale è la vita del nostro popolo, la vita della gente. E tutti noi abbiamo avuto eco delle difficoltà per vivere e sopravvivere in Argentina”. Il porporato esprime, poi, la preoccupazione “per i tanti bambini, adolescenti e giovani tentati dalla droga” e per la “perdita di speranza” che coinvolge tante persone, giovani e anziani”.

I vescovi argentini, nel corso della giornata conclusiva dell’Assemblea, svoltasi a Pilar, hanno confermato di accettare la graduale sostituzione dei contributi statali (finanziamenti alle diocesi, borse di studio per seminaristi e aiuti alle parrocchie di confine), “per andare – si legge in una nota della Conferenza episcopale argentina – verso alternative basate sulla solidarietà delle comunità e dei fedeli, assumendo lo spirito delle prime comunità cristiane, che hanno messo in comune le proprie”. Inoltre, “è stata creata una Commissione episcopale per sostenere la missione evangelizzatrice della Chiesa. Lavorerà alla creazione di un fondo di solidarietà, nella continuità del dialogo con il Governo nazionale, concordando varie alternative che faciliteranno questa sostituzione”.

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