Conferenza animatori RnS: Landi (coordinatore nazionale), essere “portatori di speranza in un mondo che vive senza futuro”

(Pesaro) “Non c’è servizio senza discepolato carismatico, per poter discernere la volontà di Dio”, donando la vita a Gesù e mettendo in pratica il servizio a quanti ci sono prossimi presupponendo “un vivere come Cristo”. Ad affermarlo è stato Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, che vede impegnati gli animatori dei gruppi e delle comunità in occasione della 42ª Conferenza nazionale, in programma all’Adriatic Arena di Pesaro da oggi fino a domenica 4 novembre. Partendo dall’esortazione apostolica “Gaudete ex Exsultate” che fa da filo conduttore all’evento, Landi ha evidenziato il fatto che “ogni cristiano, ogni battezzato, è chiamato a sentirsi un ‘discepolo-missionario’, cioè non discepolo soltanto nel culto, nella fede e nelle pratiche religiose, ma neanche solo ‘missionario’, cioè un uomo che filantropicamente sente la sua esistenza come una chiamata al volontariato in opere di beneficenza”. Al contempo, ribadisce il coordinatore nazionale del RnS, occorre ricordare che “non c’è discepolato carismatico senza comunità”: un termine chiave nel cammino della crescita cristiana, perché nessuno “può salvarsi da solo, nessuno può credere in Dio da solo, nessuno può pensare di vivere nello Spirito un cammino di discepolato senza comunità”. Senza una comunità, infatti, per Landi “rimaniamo confinati ad un rapporto con Dio spesso clientelare e nella migliore delle ipotesi meramente cultuale: la nostra fede è in un ‘Padre Nostro’, non in un idolo mio, molto spesso proiezione egoistica e consumistica di nostra esigenze di trascendenza”. Facendo riferimento alle “relazioni spirituali e fraterne, a quelle di mutuo accompagnamento e di cura reciproca”, è stato infine specificato come “non c’è comunità senza missione, per il Rinnovamento nello Spirito Santo”, con l’invito ai circa 4mila partecipanti, tra laici e religiosi, ad essere “portatori di speranza in un mondo che vive senza futuro”. Guardando anche “alla realtà delle povertà umane che ormai sempre di più ogni giorno bussano alle nostre realtà sul territorio e richiamano tutti noi alla attenzione agli ultimi”, Mario Landi ha spiegato come “la santità come dono di sé diventa l’unico metro di misura della nostra fede e del nostro cammino”.

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