Tragedia familiare a Taranto: don Mitidieri (parroco) al Sir, “quartiere sconvolto, non scagliare pietre” ma “trasformare il male in amore verso quella famiglia”

“Una notizia che ha sconvolto l’intero quartiere delle case bianche di Paolo VI. In tanti sono accorsi. Molti conoscendo la situazione e le persone coinvolte hanno cercato da subito di intervenire – presi da rabbia – anche in modo improprio”. Lo dice al Sir don Francesco Mitidieri, parroco nel quartiere Paolo VI di Taranto, dove ieri una bambina è stata lanciata dal balcone dal padre, dopo che quest’ultimo aveva litigato con la moglie. “Si è iniziato a parlottare in vari capannelli che si sono formati sul luogo dell’accaduto cercando su chi scaricare la colpa: nessuno può ‘scagliare pietre’ in situazioni come questa”, sostiene il sacerdote. All’uomo era stata tolta la responsabilità genitoriale. “Credo che nessuno possa scagliare pietre, perché assurdità del genere sono la risultanza di una serie di negligenze e incapacità che interrogano ciascuno di noi senza trovare risposte vere ed esaustive”. Il parroco ribadisce, inoltre, che “è difficile riuscire a trovare un senso a quanto accaduto, è difficile continuare ad andare avanti, perché un gesto così cruento contro una bambina di appena 6 anni non può nemmeno essere concepito”. “Credo – aggiunge – che l’unica cosa possibile sia ritrovarci a pregare come abbiamo fatto questa sera durante la messa, ricordarci che l’Amore non può essere mai sopraffatto dal male e che in situazioni come questa, come in ogni sofferenza e peccato Dio riesce a scrivere dritto sulle nostre righe storte”. Infine, l’invito di don Mitidieri a “fermarci, riflettere, scegliere se permettere al male di continuare a trovare spazio nei nostri cuori dando sfogo alla frustrazione e rabbia o trasformarlo in amore concreto verso la piccola e la sua famiglia, verso un quartiere in difficoltà come il nostro, un amore capace di trasformare anche il male in bene”.

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