Sinodo 2018: card. Versaldi, “i porti chiusi non sono della Chiesa”, garantire “libertà di scelta su rimanere o emigrare”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“I porti chiusi non sono della Chiesa: la Chiesa ha aperto le porte a chi aveva i porti chiusi”. Con queste parole il card. Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, ha risposto ad alcune domande sulle migrazioni, durante il briefing sul Sinodo che si è svolto oggi in Vaticano. “Le migrazioni sono un problema complesso – ha detto il porporato a proposito di uno dei temi oggetto di dibattito tra i 267 padri sinodali – all’interno del quale bisogna fare una distinzione tra il ruolo della Chiesa e il ruolo dello Stato. La Chiesa ha il dovere di annunciare il Vangelo, ed è evidente quello che dice il Vangelo circa i forestieri o gli stranieri: l’accoglienza per la Chiesa è un valore irrinunciabile”. A proposito del dibattito nel suo Circolo minore, nel quale è presente anche il card. Bassetti, Versaldi ha riferito che “un padre africano ha detto che la Chiesa in Italia fa bene a dedicare il meglio delle sue forze all’accoglienza dei giovani che vengono da altri Paesi, ma anche la Chiesa africana fa bene ad impegnarsi per i suoi giovani che sono là, per impedire che vengano sfruttati”. In Africa, infatti, ha riferito il padre sinodale, “ci sono persone che vogliono spingere i giovani ad emigrare, perché così in Africa non ci saranno più africani e verranno altri Paesi a colonizzarci”. “Che in Italia si accolga e che in Africa si cerchi di trattenere i giovani non è una contraddizione, fa parte della missione della Chiesa”, ha chiosato Versaldi, annunciando che – secondo quanto ha detto il presidente della Cei – a dicembre ci sarà un incontro tra i vescovi italiani e i vescovi africani, “per un’azione comune, perché ci sia la libertà e non la costrizione, altrimenti si inseriscono forze che ritornano a sfruttare l’Africa”. In questo senso, secondo il cardinale, “la Chiesa evangelizza anche gli Stati, perché ci sia libertà di scelta per i migranti – rimanere o emigrare – ma soprattutto libertà di sviluppare l’ingegno di un popolo e non lo sfruttamento indiretto. Altrimenti torniamo ad un nuovo colonialismo”. Sul tema delle migrazioni, durante il briefing di oggi, è intervenuto anche il card. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, che ha esortato a “non generalizzare” sul fenomeno: “Sia quelli che restano, sia quelli che partono hanno le loro ragioni. Sono esseri umani, creati a immagine e somiglianza di Dio. Respingerli come bestie non può essere: sono sempre esseri umani, alla ricerca spesso di una sopravvivenza”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy