Brasile: domani il primo giorno delle Presidenziali. Dom Nicioli (arcivescovo Diamantina), “Chiesa non esprime preferenze, ma politica includa i poveri”

Domani si vota in Brasile per il primo turno delle elezioni presidenziali, oltre che per il Congresso e per i governatori di vari Stati dell’immensa confederazione. I sondaggi prevedono un ballottaggio tra il candidato di destra Jair Bolsonaro e il candidato del Partito dei lavoratori Fernando Haddad, che ha sostituito all’ultimo minuto l’ex presidente Lula, impossibilitato a candidarsi. “Il Brasile vive un momento molto delicato – dice al Sir, alla vigilia del voto, l’arcivescovo di Diamantina, dom Darci José Nicioli, presidente della Commissione per le comunicazioni della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile -. C’è una fortissima polarizzazione tra una destra che è addirittura nostalgica dei militari e una sinistra in alcuni settori statalista. Entrambi questi poli sono coinvolti in casi di corruzione. In questa situazione la Chiesa, attraverso la parola dei vescovi, si esprime per una politica che apra spazi di umanizzazione, che includa poveri ed emarginati, cresciuti negli ultimi anni. La mancanza di uguaglianza è un cancro per la società”. In tale contesto, “l’episcopato non prende posizione per i singoli candidati, ma richiamano ai valori e invitano i politici a dialogare con l’intera società. E invita gli elettori a ragionare, a riflettere sul pericolo dei radicalismi”.

 

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