Nobel pace: Murad (Yazida), “basta persecuzioni e genocidi”. “Dobbiamo lavorare per un futuro migliore per donne, bambini e minoranze perseguitate”

“Sono incredibilmente onorata” e “condivido questo premio con yazidi, iracheni, curdi, altre minoranze perseguitate e tutte le innumerevoli vittime di violenza sessuale in tutto il mondo”. Esordisce così Nadia Murad, attivista yazida per i diritti umani e sopravvissuta in Iraq alla schiavitù sessuale imposta dall’Isis, vincitrice oggi con Denis Mukwege del premio Nobel per la pace 2018. In una dichiarazione ricevuta pochi minuti fa dal Sir, Murad spiega: “Come sopravvissuta, sono grata per questa opportunità di attirare l’attenzione internazionale sulla difficile situazione degli yazidi che hanno subito crimini inimmaginabili dopo il genocidio di Daesh, iniziato nel 2014″. Con il pensiero rivolto agli yazidi morti, dispersi, alle 1.300 donne e bambini ancora prigionieri, il premio Nobel rimarca che “hanno portato il peso della persecuzione storica. In particolare le donne hanno sofferto molto perché sono state e continuano a essere vittime di violenze sessuali”. Murad pensa quindi a sua madre, assassinata da Daesh, ai bambini con i quali è cresciuta e a che cosa fare “per onorarli”. “La persecuzione delle minoranze – sostiene – deve finire. Dobbiamo lavorare insieme con determinazione – per dimostrare che le campagne di genocidio non solo falliranno, ma porteranno davanti alla giustizia gli autori e faranno giustizia per i sopravvissuti”. “Dobbiamo rimanere impegnati a ricostruire comunità devastate dal genocidio – l’esortazione di Murad -. I sopravvissuti meritano un ritorno sicuro e protetto a casa o un passaggio sicuro altrove”. Di qui l’invito a “sostenere gli sforzi per concentrarci sull’umanità e superare le divisioni politiche e culturali. Non dobbiamo solo immaginare un futuro migliore per donne, bambini e minoranze perseguitate, dobbiamo lavorare coerentemente per realizzarlo, dando priorità all’umanità, non alla guerra”. Congratulandosi con il co-vincitore Denis Mukwege, lo definisce uomo “che ha dedicato la sua vita ad aiutare le donne con violenza sessuale”. Domani verranno annunciati luogo e orario della conferenza stampa che Murad terrà domenica a Washington. 

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