Migranti venezuelani: suor Rosita Milesi (Scalabriniane Brasile), “da vescovi e Congregazioni religiose solidarietà e sensibilizzazione culturale”

“La Chiesa cattolica – in particolare attraverso la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e diverse congregazioni religiose, organismi pastorali, parrocchie, sotto la guida di dom Mario da Silva, vescovo di Roraima – agisce sia nel Roraima sia in altri luoghi per assistere migranti e rifugiati venezuelani: si tratta di un grande insieme di istituzioni e servizi, che offrono assistenza legale, il cibo, rifugio, protezione, assistenza nella documentazione, assistenza a donne e bambini”. Lo spiega al Sir, dal Brasile suor Rosita Milesi, direttrice della Congregazione scalabriniana in Brasile e dell’Istituto migrazioni e diritti umani.
Recentemente, continua suor Rosita, la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) “ha realizzato un’ampia campagna, raccogliendo fondi per sostenere azioni a favore dei migranti venezuelani nel Roraima. Ciò ha reso possibile che si desse una risposta alle urgenze, soprattutto per soddisfare la fame, uno dei bisogni più grandi e immediati. In questo contesto, spicca anche la solidarietà delle organizzazioni religiose internazionali. In una seconda fase, la Cnbb ha implementato una nuova campagna di maggiori dimensioni per aiutare l’integrazione dei migranti nel Paese, una campagna che riguarda non solo l’aspetto degli aiuti economici, ma anche sensibilizza e incoraggia diocesi, parrocchie, comunità, istituzioni a promuovere l’integrazione nelle varie città e regioni del Paese”.
Nel contesto locale, “una delle maggiori sfide che la Chiesa sta affrontando in modo persistente è la lotta contro la xenofobia e la discriminazione, presenti in parte della popolazione locale. Esprime anche la sua voce ferma e profetica contro lo sfruttamento, e contro la tratta di persone”.

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