Insegnanti: Unicef-Unesco-Ilo, “263 milioni di bambini non vanno a scuola. Diritto a istruzione significa diritto a docenti qualificati. Ne servono 69 milioni in più”

foto SIR/Marco Calvarese

“L’istruzione è un diritto umano fondamentale e un bene pubblico. Trasforma le vite guidando lo sviluppo sociale ed economico. Promuove la pace, la tolleranza e l’inclusione sociale. È fondamentale per eliminare la povertà”; tuttavia in molti luoghi i bambini “vengono privati del loro diritto all’istruzione a causa di una carenza a livello globale di insegnanti qualificati e con esperienza – in particolare le insegnanti donne in paesi a basso reddito”. E’ quanto si legge in una dichiarazione congiunta di Audrey Azoulay, direttrice generale Unesco; Guy Ryder, direttore generale Ilo; Henrietta H. Fore, direttore generale Unicef; Achim Steiner, amministratore Undp e David Edwards, segretario generale di Education International, in occasione dell’odierna Giornata mondiale degli insegnanti che quest’anno ha per tema “Il diritto all’istruzione significa diritto ad un insegnante qualificato”. Oltre 263 milioni di bambini e giovani nel mondo non vanno a scuola; 617 milioni di bambini e adolescenti – circa il 60% a livello globale – non hanno appreso capacità di lettura e matematica di base. I bambini più poveri e marginalizzati, fra cui coloro che vivono in zone colpite dal conflitto, sono maggiormente a rischio sia di rimanere fuori dalla scuola, sia di frequentarla, ma imparare molto poco. L’Agenda 2030, su cui la comunità internazionale si è impegnata, chiede istruzione universale per la prima infanzia, primaria e secondaria per tutti. Per ottenere questo risultato, si legge nella dichiarazione, “dobbiamo aumentare l’accesso ad un’istruzione di qualità per tutti i bambini e i giovani, porre fine alle discriminazioni nel sistema scolastico a tutti i livelli e aumentare fortemente la qualità dell’istruzione e i risultati dell’apprendimento. Questi obiettivi richiederanno una maggiore offerta a livello globale di insegnanti qualificati – circa 69 milioni in più”.

 

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