Dialogo: Ucei, 14 ottobre Giornata europea della cultura ebraica. Genova città capofila

Domenica 14 ottobre 2018 torna la Giornata europea della cultura ebraica, manifestazione che ha lo scopo di far conoscere e approfondire storia, tradizioni e cultura degli ebrei, minoranza presente nel Paese da oltre duemila anni. Coordinata e promossa in Italia dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) e giunta alla XIX edizione, la Giornata propone anche quest’anno un fitto programma di iniziative, che avranno luogo in 87 località diffuse in 15 regioni, da nord a sud alle isole. Un tema inedito farà da fil rouge tra tutti gli eventi: “Storytelling. Le storie siamo noi”. Un richiamo alle radici stesse dell’ebraismo, che affondano nelle “storie” narrate nella Torah, la Bibbia ebraica, patrimonio di tutta l’umanità. Città capofila, e luogo dove si inaugura ufficialmente la manifestazione, è quest’anno Genova. “Una scelta avvenuta prima dell’estate e della tragedia del crollo del Ponte Morandi – spiega l’Ucei – e che è stata confermata, dopo un attento confronto con le autorità locali, nell’intenzione di lanciare un messaggio positivo, di fiducia e speranza”. “C’è un significato speciale nella decisione di confermare Genova quale città capofila della prossima Giornata europea della cultura ebraica”, ha dichiarato Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei. “Dal capoluogo ligure, verso cui saranno concentrati i nostri massimi sforzi, ad essere lanciato è un messaggio che vogliamo rivolgere all’insieme del paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ariel Dello Strologo, presidente della Comunità ebraica di Genova, che ha dichiarato: “Sarà un ulteriore segnale della generale volontà dei genovesi di reagire, costruttivamente, alla tragedia che ci ha colpito quest’estate, con iniziative e progetti che confermino la vitalità di una città che non vuole dichiararsi sconfitta. La manifestazione sarà anche l’occasione per l’ebraismo italiano di portare solidarietà alle famiglie di coloro che hanno subito direttamente le conseguenze della tragedia, e per un momento di preghiera in ricordo di chi ha perso la vita in quelle drammatiche circostanze”.

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