“Condividiamo la visione di un Paese che investe, cresce, riduce gli inaccettabili divari esistenti, in marcia, unito, efficiente ed inclusivo, capace di creare opportunità per i giovani e di tutelare tutte le generazioni. Chiediamo di orientare il Paese nella direzione necessaria a realizzare una crescita costante, vicina a quella di altri Paesi Ue, e a imboccare un percorso credibile di riduzione del debito pubblico”. È quanto prevede il preambolo, deliberato in prima lettura dal Consiglio di presidenza del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), nel quale le parti sociali e produttive rappresentante condividono una visione comune dei problemi strutturali dell’economia italiana per un rilancio e uno sviluppo anche sostenibile.
“Tale preambolo – si legge in una nota – non costituisce un giudizio sul documento della sessione di bilancio – che verrà discusso all’Assemblea del prossimo 10 ottobre – ma è la premessa di cui si terrà conto nelle prossime sedute dell’Assemblea e degli organi del Cnel nel periodo ottobre-dicembre, in cui verranno resi i pareri obbligatori ma non vincolanti previsti dalla legge”.
Per il Cnel, “più crescita e meno debito sono le precondizioni per realizzare l’obiettivo primario che resta quello di incrementare l’occupazione e ridurre le disuguaglianze esistenti. Un consistente graduale rientro del debito pubblico genera risorse per gli investimenti e aumenta la domanda di lavoro”.
Sei le aree di intervento per il rilancio del Paese individuate dal Cnel: occupazione, rilancio della Pa, investimenti, istruzione, formazione, competitività delle imprese e fiscalità.