Sinodo 2018: Huu Minh Tri (Vietnam), “realizzare le proprie passioni è un problema per i giovani di oggi”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il lavoro del Sinodo è portato avanti con entusiasmo, con uno spirito giovane utile a incontrare le nuove generazioni di tutto il mondo”: parola di Joseph Cao Huu Minh Tri, 21 anni, vietnamita, il più giovane partecipante (uditore) al Sinodo dei vescovi dei giovani che si aperto ieri in piazza San Pietro. Minh Tri oggi è intervenuto al briefing con la stampa mettendo in evidenza alcuni dei temi toccati dai padri sinodali durante la sessione di lavoro mattutina. Il giovane vietnamita ha parlato di “passione”: “Quando pensiamo alla passione – ha affermato – è perché vogliamo che la nostra vita significhi qualcosa. Passione vuol dire emozione forte o interesse estremo nel fare qualcosa in particolare. E realizzare le proprie passioni è un problema per i giovani di oggi”. Riferendosi all’Instrumentum Laboris del Sinodo, Minh Tri ha sottolineato l’importanza di tre azioni: “Riconoscere, interpretare e scegliere. Per i giovani individuare la propria passione è difficile e viverla è importante. Oggi ci sono milioni di giovani che faticano ad individuare la propria passione e vivere una vita felice, tirati come sono da due estremi. Da un lato non trovano una vera passione e dall’altra vivono quella sbagliata. Ciò impedisce ai giovani di lavorare con dedizione con la conseguenza che gli adulti trovano difficile capire cosa pensano e fanno i giovani. Questa incomprensione è la base di tanti nostri problemi”. Da qui la richiesta del giovane vietnamita di “avere linee guida pratiche da attuare basate sugli insegnamenti sociali della Chiesa”.

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