Norcia, 2 anni dopo: mons. Piccioli (vicario), “si ricostruisca presto su terreno solido. Urge ricompattare anche la comunità”

“Siamo raccolti in preghiera per fare memoria di quanto sperimentato due anni fa: la paura, la casa rovinata o crollata. Ai tecnici, su indicazioni delle autorità preposte, spetterà il compito di far sì che si ricostruisca presto su terreno solido. Alla Chiesa, invece, quello di ricostruire l’anima delle persone e avere cura che poggi su un terreno stabile e non sabbioso”. Lo ha detto il vicario generale dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia, mons. Luigi Piccioli (l’arcivescovo Renato Boccardo è pellegrino in Terra Santa), durante la preghiera che si è tenuta questa mattina, alle 7.41, in piazza san Benedetto a Norcia, per ricordare i due anni dalla scossa del 30 ottobre 2016, che distrusse case, chiese, edifici pubblici, scuole e aziende in Valnerina, risparmiando vite umane. Sotto una pioggia battente, alla presenza della presidente della Giunta regionale dell’Umbria Catiuscia Marini, del sindaco di Norcia Nicola Alemanno, della soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli, il vicario ha ribadito che “prima di mettere mano alle opere materiali della ricostruzione urge ricompattare la comunità attraverso un rinnovato senso dell’amicizia e della fraternità”. Da qui l’augurio di mons. Piccioli “anche per la ricostruzione della nostra Valnerina è giusto e doveroso ricostruire case, chiese, scuole, edifici della vita civica e altro ma ciò deve andare di pari passo con la rinascita del senso comunitario”.

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