Diocesi: mons. Leuzzi (Teramo-Atri), “seguiamo Gesù, per essere protagonisti nella storia, per essere qualcuno e non qualcosa”

“Seguiamo Gesù, per essere protagonisti nella storia, per essere qualcuno e non qualcosa”. È l’invito che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri rivolge ai giovani della sua diocesi, ad un anno dalla sua nomina a vescovo. Una lettera aperta, quella di mons. Leuzzi, incentrata sulla sfida della vocazione. “Noi siamo sottoposti a tante chiamate – scrive il vescovo – specialmente con la grande opportunità dei telefonini e facciamo fatica a capire quale sia la telefonata più importante e decisiva per la nostra vita. È la grande sfida per tutti noi: conoscere chi mi chiama e cosa mi propone. Prima di rispondere, però, bisogna verificare chi è il soggetto che mi interpella, se davvero esiste. Oggi viviamo in un mondo in cui la chiamata può essere virtuale, ossia può provenire da una realtà ignota e che, talvolta, non esiste”. Mons. Leuzzi ricorda che c’è poi una seconda sfida: “Capire cosa mi propone colui che mi chiama”. “Nei momenti difficili della vita – spiega – può capitare di accogliere qualsiasi proposta perché siamo nel bisogno e cerchiamo qualcuno o qualcosa che ci dia speranza. Sono i momenti più impegnativi della vita. Se scegliamo proposte non adeguate, rischiamo di non avere il coraggio di respingerle una volta che ci siamo accorti che si trattava di una proposta sbagliata”. Mons. Leuzzi propone ai giovani della sua diocesi di “ascoltare la chiamata di quel Gesù che camminava lungo le vie della Palestina, lui merita la nostra fiducia, perché non è un famoso animatore religioso o politico, ma il Figlio di Dio che oggi desidera inviarci a camminare con Lui. Per essere protagonista nella storia, per essere qualcuno e non qualcosa”.
Un invito, questo, che mons. Leuzzi rivolgerà sabato 10 novembre ad Assisi, durante l’incontro con i maturandi e gli universitari e che riproporrà ai giovani venerdì 23 novembre, quando alle 21 nel duomo di Teramo, consegnerà loro il Vangelo di Luca, che farà da filo conduttore del nuovo anno pastorale diocesano.

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