Cultura: presentato volume “Concilio e postconcilio a Parma”. Truffelli (Ac), “per attuare Concilio determinanti le aggregazioni laicali oggi come allora”

“Papa Francesco spesso ricorda che teologi e storici dicono che perché un Concilio metta radici ci vuole un secolo. Noi siamo quindi a metà strada ma dobbiamo fare un balzo in avanti condividendo proprio la spinta propulsiva proposta dal pontificato di Bergoglio in particolare con la Evangelii Gaudium, tra il 27 e il 33 parla di un improrogabile rinnovamento ecclesiale”. Lo ha detto Matteo Truffelli, presidente nazionale Azione cattolica, parmigiano, alla presentazione dei due volumi “Concilio e Postconcilio a Parma” (MUP editore) che si è svolta martedì 30 ottobre nel capoluogo emiliano. “Oggi viviamo – ha continuato Truffelli – una stagione della Chiesa in cui i figli del Concilio non solo in senso metaforico ma anche in senso letterale – biologico e spirituale -, i nati tra il ’65 e il ’75 sono adulti (tra loro ci sono anche dei vescovi) e chiamati a impegnarsi nella Chiesa”. Siamo consapevoli – ha proseguito il presidente di Ac – che il “percorso compiuto non è stato una linea retta ascendente ma piuttosto con un andamento sinusoidale è importante per questo ora fare il punto sulla svolta di concreta attuazione del Concilio che Francesco ha impresso: comunque la si giudichi – noi di Ac la giudichiamo positiva”. Infine Truffelli ha ricordato il “ruolo decisivo che hanno avuto le aggregazioni laicali nel post concilio, a partire da Ac e Agesci. Vennero scelte come strumento adeguato per attuare il Concilio e infatti dove questo non è successo si è fatta molta più fatica”. Oggi – ha concluso Truffelli – la Chiesa di Francesco è “fondamentale Chiesa sinodale, costitutiva del nostro essere Chiesa. Se è vero questo uno dei principali contributi per la nostra Chiesa di Parma può essere portato proprio dalle aggregazioni laicali”.

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