Sinodo 2018: Retamales (Cile), “non possiamo negare crisi che la Chiesa attraversa”

“Spero che si possano creare spazi di dialogo tra i distinti partecipanti e che insieme possiamo ri-pensare la nostra Chiesa”. Lo afferma sul sito della Conferenza episcopale cilena (Cech), Silvia Retamales, che fa parte dell’Osservatorio socio-pastorale dei giovani e sarà uditrice al Sinodo che si apre oggi. “Dovendo definire il ruolo dei giovani nella Chiesa e come essa deve cercare di avvicinarsi a loro – prosegue Retamales – non si può negare la crisi strutturale che essa attraversa. Problemi come la partecipazione delle donne, l’esistenza di spazi e relazioni che permettono che ci siano abusi sessuali, il modo in cui si prendono le decisioni nell’istituzione, la poca accoglienza delle minoranze sessuali, etniche e sociali, la mancanza di spazi reali di discernimento e il ruolo dei laici sono ostacoli che devono essere chiariti, anche prima di poter prendere decisioni su noi giovani”. In relazione alle consultazioni realizzate per elaborare l’Instrumentum Laboris, la giovane segnala che la maggioranza dei giovani cileni hanno chiesto di “partecipare” e “di essere accompagnati nella solitudine e nel passaggio alla vita adulta”. Dal Cile sono giunti a Roma per partecipare al Sinodo due vescovi, mons. Moisés Atisha, vescovo di Arica, e mons. Cristián Roncagliolo, vescovo ausiliare di Santiago.

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