Politica: Conte (premier) a Famiglia Cristiana, “non serve una rinnovata Democrazia cristiana, piuttosto a una democrazia dei cristiani”

(Foto: Quirinale)

“Per parafrasare liberamente il pensiero di Scoppola, più che a una rinnovata “democrazia cristiana” penso piuttosto a una “democrazia dei cristiani”, che intendo come spazio pubblico in cui i cristiani si cimentano e confrontano, muovendo da angoli visuali e, quindi, formazioni politiche anche differenti, con lo scopo di individuare i percorsi più efficaci per realizzare il bene comune”. Lo afferma il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in un’intervista pubblicata sull’ultimo numero di Famiglia Cristiana, in uscita domani.
Devoto di padre Pio – “la sua testimonianza di vita è un costante richiamo all’importanza di adoperarsi per il bene comune evitando la dedizione agli interessi di parte”, afferma – il premier pensa “che il rinnovato impegno dei cattolici nella vita pubblica sia una risorsa etico-politica di cui il nostro sistema democratico può senz’altro giovarsi”. “Non credo, tuttavia, che questo impegno – aggiunge il premier – debba tradursi nelle forme della costituzione di una nuova compagine partitica”.
Nel suo recente incontro con il presidente della Cei, il card. Bassetti, Conte rivela che “ci siamo soffermati a ragionare, in particolare, sull’azione del Governo a favore dei poveri e degli emarginati: gli ho anticipato le linee fondamentali della riforma sul reddito di cittadinanza, che introdurremo per restituire la dignità a milioni di persone”. “Mi tormenta – spiega – il pensiero delle persone che vivono in assoluta povertà, delle persone che sono completamente esiliate dal consesso sociale”. “Risponderemo a questa emergenza stanziando somme cospicue per introdurre il reddito di cittadinanza”, assicura il presidente del Consiglio, annunciando che “eviteremo che questa misura esaurisca le sue finalità sul piano meramente assistenziale”.

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