Parlamento Ue: dibattito su democrazia e stato di diritto in Romania. In aula la premier Dancila

Strasburgo, 3 ottobre: la premier della Romania Viorica Dancila

(Strasburgo) Dopo Ungheria e Polonia, questa volta è la Romania a finire al centro dell’attenzione dell’Ue in ragione di presunte violazioni dei trattati. I deputati stanno infatti discutendo dello stato della democrazia e la separazione dei poteri, alla presenza del primo ministro Viorica Dancila. La quale ha difeso le scelte del proprio Paese nel rispetto – ha affermato – dei valori di democrazia e libertà. Tra gli interventi, particolarmente duri quelli di Guy Verhofstadt, capogruppo dei liberali – che ha denunciato la corruzione e la presenza di servizi segreti fuori controllo – e di Esteban González Pons, vicepresidente del gruppo dei popolari. Quest’ultimo ha affermato: “La gente della Romania vuole un futuro migliore nel proprio Paese con integrità, trasparenza e giustizia. Il governo rumeno ha ripetutamente ignorato la sua gente. Abbiamo gravi preoccupazioni sullo stato di diritto in Romania che significa proteggere allo stesso modo tutti i rumeni”. Pons ha denunciato le violenze contro le manifestazioni di questa estate e ha aggiunto: “Il Governo rumeno ha fatto numerosi tentativi di diminuire l’indipendenza della magistratura, nel chiaro intento di indebolire lo stato di diritto nel Paese. Questo è qualcosa che va contro i valori europei e pertanto il Parlamento europeo è tenuto non solo a parlare di questi problemi, ma a garantire l’integrità di valori quali lo stato di diritto, la democrazia e l’indipendenza della magistratura in tutti i suoi Stati membri. I rumeni hanno combattuto contro il comunismo per la loro libertà. Hanno abbattuto una tirannia e costruito una democrazia: tali sforzi coraggiosi e nobili non dovrebbero essere compromessi”.

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