Economia: Istat, nel secondo trimestre 2018 deficit/Pil allo 0,5%, propensione al risparmio famiglie consumatrici all’8,6%

Nel secondo trimestre 2018 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (Ap) in rapporto al Pil è stato pari allo 0,5%, a fronte del 2,1% dello stesso trimestre del 2017 che aveva però risentito (per l’1,1%) dell’effetto del trasferimento in conto capitale operato per l’intervento sulla crisi delle Banche Venete. Lo rende noto oggi l’Istat, diffondendo i dati su “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società” relativi al secondo trimestre 2018.
Stando ai dati diffusi, il saldo primario delle Ap (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,5% (2,3% nel secondo trimestre del 2017). Il saldo corrente delle Ap è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 2,9% (2,8% nel secondo trimestre del 2017).
Per quanto riguarda la pressione fiscale, questa è stata pari al 40,8%, in riduzione di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici – spiega l’Istat – è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,1%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è risultata superiore di 1,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, salendo all’8,6%”. “A fronte di un incremento dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi – aggiunge l’Istituto nazionale di statistica -, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto dell’1,2% rispetto al trimestre precedente”.
Infine, la quota di profitto delle società non finanziarie è diminuita dello 0,1% rispetto al trimestre precedente scendendo al 42,2% mentre il tasso di investimento delle stesse società è risultato pari a 21,9%, in netto aumento (+0,5%) rispetto al trimestre precedente.

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