Consiglio d’Europa: rapporto sulle minoranze nazionali in Bosnia-Erzegovina. “Paese profondamente diviso”

(Strasburgo) Le minoranze nazionali in Bosnia-Erzegovina non godono di un accesso reale ai loro diritti. È la costatazione che emerge da un nuovo rapporto del Comitato consultivo del Consiglio d’Europa basato sulla Convenzione per la protezione delle minoranze nazionali. Secondo gli esperti del Comitato, “il Paese rimane profondamente diviso tra i tre popoli costituenti (bosgnacchi, croati e serbi) mentre le minoranze nazionali sono istituzionalmente discriminate e non hanno possibilità a partecipare nei processi politici”. Nel documento si ricorda “il mancato adempimento della sentenza della Corte europea per i diritti umani, riguardo il diritto degli altri (fuori delle tre nazionalità costituenti) ad essere eletti a cariche politiche, bloccato a causa della mancanza di volontà politica nell’effettuare le modifiche costituzionali e legali”. Gli esperti segnalano inoltre “una vita pubblica marcata dalla segregazione”, anche per i rappresentanti delle tre etnie, nei casi quando si trovano fuori dai loro territori assegnati”. “I leader politici – si legge – continuano a fare dichiarazioni divisive e discriminatorie, approfondendo le divisioni etniche”. La raccomandazione e l’appello del rapporto dunque è di “condannare fermamente ogni dichiarazione pubblica che incita all’odio, promuovere un dialogo interculturale, interetnico e interreligioso, fermare la segregazione nelle scuole e assicurare un accesso ai rom ai servizi di prima necessità come casa, occupazione, servizi sanitari e la scuola”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy