Politica: Giuliano Amato, “è il potere che deve riconoscere i diritti e non il contrario”

“È il potere che deve riconoscere i diritti e non il contrario”. Così Giuliano Amato, giudice della Corte costituzionale e già presidente del Consiglio dei ministri, nel suo intervento in apertura della tavola rotonda organizzata da “La Civiltà Cattolica” sul tema del rapporto fra religione, politica e tecnica e in particolare sull’ultimo libro di Mauro Magatti, “Oltre l’infinito. Storia della potenza dal sacro alla tecnica” (Feltrinelli). “Fattosi uomo – ha proseguito Amato – Dio non può distinguere fra gli esseri umani. Questo è un messaggio che ha impiegato duemila anni per essere accettato e che già adesso è passato di moda. Nel libro di Magatti – ha commentato – c’è tutta la storia del potere politico che si è affrancato dalla religione, il potere democratico che pone limiti all’assolutismo statale. Quando i regimi politici del nostro tempo sono arrivati a fare dei diritti della persona dei diritti intangibili. Quando siamo arrivati a predicare e a praticare l’idea che tutti gli uomini siano stati creati uguali, ci siamo trovati alle prese con dei fenomeni contraddittori: il diritto di ciascuno di poter vivere il proprio progetto di vita in un mondo nel quale si rifiutano le diversità. Un mondo – ha concluso – in cui il bisogno di sicurezza prevale sul riconoscimento dei diritti e la potenza creatrice è riconosciuta ad alcuni e non ad altri”.

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