Televisione: Coletta (direttore Rai3), “fornire chiavi per reagire all’imbarbarimento culturale”

Di fronte “all’imbarbarimento culturale”, occorre “fornire delle chiavi di lettura” raccontando “anche con spietatezza il reale”. Ne è convinto Stefano Coletta, direttore di Rai3, per il quale “il servizio pubblico deve lavorare per rompere tanti tabù, tra cui quello della malattia”. “Abbiamo pochi spazi per riflettere e dire che in Italia ci sono realtà efficaci, per raccontare il senso bello della vita, anche attraverso la fragilità della malattia”, ha rilevato Coletta spiegando la scelta di Rai3 di mandare in onda “Dottori in corsia – Ospedale pediatrico Bambino Gesù”, la docu-serie in dieci puntate, ideata da Simona Ercolani e prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, che porta sul piccolo schermo storie di medici e pazienti. Si tratta, ha detto, di “un prodotto che ha un obiettivo profondamente culturale”, di una “operazione verità” che “con nudità, grande misura, in punta di piedi, restituisce cosa accade davvero nella realtà”.
“Il linguaggio della docu-fiction è quello della testimonianza che permette, attraverso il racconto, di affrontare temi di grade importanza”, gli ha fatto eco Eleonora Andreatta, direttore Rai Fiction che ha definito il documentario, in onda da domenica 28 ottobre in seconda serata e in replica ogni venerdì alle 15,20, “una serie sulla vita, non sulla malattia”. “È un storia – ha osservato – piena di vita, coraggio, resistenza, senso del rispetto delle persone, impegno, competenza, desiderio di approfondire gli aspetti scientifici”.

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